Gioiosa Guardia

Gioiosa Guardia (o Gioiosa Vecchia) è ubicata sul monte Meliuso a circa 800 metri s.l.m., una monte isolato e ventoso da cui è possibile dominare la costa tirrenica da Capo D’Orlando a Capo Milazzo. Ecco perché nei millenni la vetta è stata a più riprese abitata, sin dall’Età del Bronzo, passando per il periodo greco ed ellenistico, per finire al medioevo. L’ultimo insediamento risale infatti al 1300, quando venne fondata Joiusa sotto il regno di Federico III di Aragona. Il borgo venne abitato fino al terremoto del 1783 e all’invasione di cavallette dell’anno successivo, che convinse gli abitanti a trasferirsi nella vicina Gioiosa Marea.

L’area è stata oggetto di un intervento di ripristino e recupero verso i primi del 2000. Purtroppo è ormai in stato di abbandono, ma non per questo è priva di suggestione. Il panorama è mozzafiato ed è possibile passeggiare tra ciò che rimane della cittadella di Joiusa e gli scavi archeologici degli antichi abitati ellenistici. Viste le condizioni del terreno, scarpe adatte e pantaloni lunghi sono necessari, anche d’estate.

Capo Calavà, il sentiero naturalistico

Sentiero di Capo Calavà, info

Adatto sia agli appassionati di trekking che agli amanti della natura, il sentiero – lungo circa 2 km – porta al roccione di Capo Cavalà. Originariamente parte dell’antica via consolare pompea, il punto di inizio dello stesso è rappresentato da Villa Giulia, che si può raggiungere in auto e lasciare nei suoi pressi, nel piccolo parcheggio antistante.

Armatevi di scarpe chiuse, di pantaloni lunghi, di un cappellino, una bottiglia di acqua ed una reflex – se ne possedete una – e partite alla scoperta di un luogo incantevole immersi nella tipica vegetazione mediterranea. Tra le piante presenti, l’erica, la felce, la ginestra, la sughera e perfino gli asparagi selvatici.

Il sentiero di Capo Calavà è probabilmente la scelta migliore per chi vuole avventurarsi nella natura che circonda la città di Gioiosa Marea, in quanto si tratta di un meraviglioso luogo interamente circondato dalla natura. Gli storici affermano che, anticamente, questo luogo veniva attraversato dalla Via Consolare Pompea, una delle strade romana tra le più importanti dell’antica Sicilia, in quanto attraversa interamente l’isola e portava alle sue principali località. Attraversando il Capo Calavà si ha la possibilità di ammirare splendidi boschi e torrenti piccoli ma molto eleganti, in grado di aggiungere un tocco in più alla bellezza di questo territorio. Uno dei motivi che porta gli escursionisti a recarsi a Capo Calavà è per raggiungere la sua cima, in cui si trovano i ruderi di un’antica torretta, in modo da poter ammirare lo splendido panorama che si mostra dinanzi ai loro occhi, potendo ammirare il fianco roccioso dello sperone e tutta la costa posta alle sue basi

Sentiero Bacco

Interessante escursione lungo il sentiero Bacco nell’area dei Grifoni ad Alcara Li Fusi, nel Parco dei Nebrodi, in provincia di Messina. Durante l’escursione sarà possibile ammirare i Grifoni, uccelli che possono raggiungere un’apertura alare di quasi 3 metri.
Il percorso inizia dall’Area dei Grifoni dove si potrà osservare la colonia dei siti storici di nidificazione e di alimentazione di Alcara li Fusi. Si prosegue per una vetusta trazzera che attraverso angoli di paesaggi poco frequentati, ci porterà all’insediamento pastorale di Borgo Stella.

Questo itinerario conserva antiche memorie e leggende millenarie e ci condurrà fino all’area panoramica di contrada Bacco. Tutto il percorso si sviluppa in un tratto dell’Appennino Siculo nel contesto della roccia dolomitica attraversata dal torrente carsico Stella. Incontreremo una grandissima varietà di piante rupicole autoctone, oltre a molte essenze mangerecce, aromatiche e medicinali. Saremo osservati ed osserveremo la fauna che popola questi luoghi.

Il percorso inizia in salita alla volta delle Rocche del Crasto. Passando attraverso il sentiero “Agreste”, che transita per un’antica trazzera immersa nella vegetazione e ricca di elementi storico-culturali, arriveremo all’insediamento pastorale di Borgo Stella. Da qui, proseguiremo attraverso il sentiero “Bacco”, che prende il nome dall’omonima contrada, i cui terreni erano un tempo coltivati a vigneto ed erano ricchi di palmenti per la pigiatura delle uve. Lungo il percorso, inoltre, avremo modo di osservare un casolare dove un tempo si praticava la coltura del baco da seta e, proseguendo, potremo ammirare anche il fenomeno naturale del carsismo, che determina la formazione di solchi e gallerie nelle rocce calcaree. Al termine del percorso in salita, giungeremo su un pianoro sommitale dal quale godremo di una splendida vista sulle gole del torrente Stella e sull’intera vallata del Rosmarino. Da questo punto sarà possibile scorgere il volo dei grifoni e se saremo fortunati anche dell’aquila reale, che nidifica anch’essa sulle Rocche del Crasto.  Qui si effettuerà una pausa per il pranzo al sacco per poi rientrare al punto di partenza.